lascimmia


un omaggio personale alla scimmia. che possa dominare il mondo prima che finisca, tra 4 anni.

lascimmia:un-po-di-cose-piuttosto-sparse

- post mortem



le mosche ronzano aspettando che i vivi, diventino carcasse.

zzzzzzZzzzzzz.

"é solo questione di tempo. forse tra un minuto. forse tra venti."
bisbigliano tra loro.

zzzzzz...

siamo solo vettori di mosche meccaniche carnivore



la mosca si é finalmente posata sulla mia mano, guidandola per poter prendere vita. finalmente dopo un anno che questo.. concetto, proiezione o storia(non saprei come definirlo) é nella mia mente, ha trovato una via d'uscita.
inizia ad essere tutto più cristallino.

le tavole fatte fin ora sono da sistemare, raffinare. ma non manca molto prima che la mosca potrà volare nella vostra vita e disturbare le vostre notti. in un modo o nell'altro.

finalmente sò esattamente quello che deve dire questo piccolo essere.
posso vedere dove condurrà me, e tutti coloro che vorranno leggere questa triste e terribile storia.

cianotiche visioni di un mondo futuribile - 1

diciamo addio, come il bolognese con l'R moscia
a chi la rivolta l'ha nei capelli
nei vestiti lisi ma precisi
nelle toppe, nei tatuaggi sotto polsini di camicie bianche
nelle cose non dette perché pensate da altri.

abbracciamo la nuova rivolta senza uniformi, senza simboli
di uno scontento profondo miglia, nell'infinito cratere
di ciò che saremmo potuti essere.

nutrendoci di lettere e sputando parole
violentando pagine bianche come spose
finalmente anche la generazione del nulla nel tutto, sarà.

quando la pila di fogli, tele, canzoni, poesie, urla, immagini, arriverà alla luna

potremmo riposare leggeri come astronauti e sereni come santi
vedendo ancora il sole svegliare la terra lontana,
più piccola di quando crede, più giovane di quanto dica.

K. [presentazione]


i giornali riposano nelle bucalettere,
il sole, dietro i palazzi.

le TV spente sono fredde, e lo schermo riflette la luce blu del mattino.

il silenzio é totale, all'alba delle cose.
c'é qualcosa che non và, e certi già hanno capito.

K é morto.

tavola 16


ricominciamo.

la mosca é finita. mancano degli accorgimenti che attuerò nei momenti liberi, ma finalmente ho qualcosa di pronto da presentare!
vedremo..

vector


"Etimologicamente «vettore» deriva dal latino vector, che significa "colui che porta". Questo termine può essere impiegato in senso lato o ristretto.
In senso lato, per vettore si intende qualsiasi cosa o essere vivente che permette il trasporto o la trasmissione di un agente patogeno."

tavolo da lavoro


Joel mi ha incatenato!
ecco quindi la mia area di lavoro..
pc immancabilmente accompagnato da birra e sigarette
tavolo sporco dove lavoro e appunti e cazzate appese al muro
due lampade perché una é rotta.

passo violentemente e con ossessione vojeuristica la catena a:
Urrz
Nora
PippoRossi
Iane

Appunti 5



non sò ancora cosa pensare-
a seconda di come guardi le cose cambiano di senso-
forse é solo un illusione-
forse l'illuso é l'illusionista-

tatuaggio



sono molto orgoglioso di mostrarvi un mio disegno finito sulla pelle di un amica.

Appunti 4


la piena consapevolezza nasce l'esatto istante prima di addormentarsi, e muore al risveglio.

Appunti


continua la produzione di tavole per un proposer della mia moschetta..
ecco di seguito un altro piccolo estratto, scavato tra gli appunti iniziali della storia.

"c'era una mosca sul dorso della mia mano, era meccanica e divina.
Immobile guardava dentro di me. io ero nudo e non potevo rifiutarmi, non potevo scappare.

Dormivo e sognavo. Dio stava sul dorso della mia mano, i suoi occhi erano milioni e riflettevano quello che guardavano.

La mosca era sulla mia mano, ma non riuscivo a scacciarla. Mi muovevo a rilento.
Non riuscivo a colpirla nonostante fosse immobile.
Non potevo farlo."

Misurando una dimensione relativa



"La teoria della relatività prende in esame il fenomeno della dilatazione del tempo, registrabile soprattutto da osservatori che si spostino a velocità prossime a quella della luce (299.792.458 m/s), fenomeno verificato da numerosi esperimenti e che sembrerebbe lasciare la porta aperta all'ipotesi dello spostamento nel futuro..."

tratto da
wikipedia.org

Acqua



"Tredici colpi al centro del petto. Ritmo proibito, e spasmi, in quella cucina bianca. Scompaio, penso. Scompaio, ho il tempo di sussurrare, prima che con violenza dal mio interno prenda a emergere tutto quanto. Non ho il tempo, di prendere il respiro. La spina dorsale si fa frusta che scatta in avanti. L'acqua esce da dove è entrata e sono una fontana. Acqua limpida e perfetta che esce dal mio corpo. Vomito come può farlo una fonte di montagna, senza smettere. Gli occhi si fan buchi neri dai quali esce acqua a loro volta, così come le narici, le orecchie. In continuazione, senza sosta. Non riesco a pensare a niente. Il pavimento sotto di me prende a bagnarsi, sempre d più. Crollo, dalla sedia in ginocchio. I pantaloni si bagnano, le calze si bagnano, mentre continuo a rigettare acqua, e acqua, e ancora acqua."

Tratto dal racconto breve
ACQUA, di Carlo Beer

HeLL

Esule

Once upon a time..

Di dinamiche meccaniche..

"forse, tanto per fare un esempio che non ci é del tutto estraneo, l'intera civiltà tecnologica ha generato più angoscia e infelicità di quante non ne abbia eliminato.
Forse sarebbe preferibile una civiltà contadina o pastorale, con meno cultura e meno affollamento. Se così é, le macchine dovranno muoversi in quella direzione, ma senza dircelo, perché noi, nella nostra ignoranza piena di pregiudizi, accettiamo solo ciò a cui siamo abituati e quindi ci opporemo a qualsiasi cambiamento. O forse la risposta é un urbanizzazione totale, oppure una socità senza classi, o ancora la completa anarchia. Non lo sappiamo.
solo le macchine lo sanno e, perseguendo tale obiettivo, ci conducono verso di esso."


tratto da:
the evitable conflict (1950)
Isaac Asimov

La TV fà male

 
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Il Primo Dio



"C'è forza nella pioggia
che bagna il bordo del lavandino
e le mie braccia tese, oggi.
Non nelle colline, nè nel cielo che tiene bassi gli uccelli
e hai colori sbiaditi di una polaroid.
Emanuel Carnevali, morto di fame nelle cucine d'America
sfinito dalla stanchezza nelle sale da pranzo d'America
scrivevi..."


tratto da:
Album: Lungo i Bordi/il primo dio
Massimo volume